Rossi Antonio stampa la scheda
Capannori (Lucca), 13/10/1908
| Cognome | Rossi |
|---|---|
| Nome | Antonio |
| Luogo di nascita | Capannori (Lucca) |
| Data di nascita | 13/10/1908 |
| Luogo di morte | Lucca |
| Data di morte | 19/01/1978 |
| Pittore |
|
| Scultore |
|
| Incisore |
|
| Decoratore |
|
Biografia
Nasce a Capannori, in provincia di Lucca, il 13 ottobre 1908. Abile scultore e foggiatore del ferro, frequenta la Regia Scuola Popolare per Arti e Mestieri di Lucca. Nel periodo giovanile partecipa attivamente a varie mostre provinciali e regionali, facendosi notare anche per una pregevole esperienza tecnica. A partire dal 1927 si dedica all’insegnamento, svolgendo inizialmente la professione di Maestro d'Arte per la lavorazione dei metalli alla Scuola professionale, intitolata al trasvolatore lucchese Carlo del Prete. Nel 1956 si trasferisce all'Istituto A. Passaglia, dove è il fondatore della sezione di scultura in marmo e pietra, di cui è titolare fino al 1978. Come molti artisti dell’epoca, ha in affitto uno studio-giardino sulle mura urbane, presso il Baluardo S. Colombano, che divide con lo scultore Armando Pasquini e il pittore Giulio Marchetti. Ha modo di conoscere Dazzi e Martini e partecipa alle riunioni del Caffè Caselli, insieme ai colleghi Giuseppe Ardinghi, Leone Lorenzetti, Mario Palagi, Gaetano Scapecchi, Niccolò Codino, Renato Avanzinelli e ai letterati Augusto Mancini, Enrico Pea, Francesco Petroni. Tra i giovani, è in contatto in particolare con Gastone Breddo e Fausto Maria Liberatore. Nel corso della sua carriera ha realizzato opere in legno, pietra e ferro battuto ed una serie di medaglioni in terracotta raffiguranti personaggi illustri, come Pascoli, Fattori e Carrara, oltre a quelli di una "Giovane donna" e di un "Vecchietto", quest'ultimo esposto a Firenze ne 1933. Nel 1931 partecipa alla II Mostra del Sindacato Provinciale Belle Arti con un "Cristo" in gesso e un "Pappagallo" in legno. Nel 1934 ottiene il secondo premio, in ex aequo con Vincenzo Gasperetti e Spartaco Di Ciolo, in occasione della III edizione del Premio Caselli (commissione composta da Italo Griselli, Lorenzo Viani, Mario Carlesi), per dei gruppi in gesso di leoni e lupi. Dal 1945 ad oggi ha esposto, tra l'altro, alla VII Quadriennale romana e ad alcune edizioni del Bronzetto di Padova, al Fiorino di Firenze e al Premio Lucca. È l'autore della spada donata al Duce in occasione della visita in Lucchesia (1930), su disegno del Prof. Minghi, di un pregevole bassorilievo ligneo raffigurante Padre Giovanni Semeria e del Crocifisso per l’altare maggiore della Chiesa di S. Donato a Calenzano. Nell’ambito della sua vasta produzione figurano, quali soggetti prediletti, gli animali, l'immagine di Cristo e il ritratto. Tra i suoi capolavori ricordiamo la "Processione" e la"Figura di prelato", entrambi realizzati in ferro, che per la sintesi espressiva e l'essenzialità formale rimandano alla celebre serie dei "Cardinali" dello scultore Giacomo Manzù. Muore a Lucca il 19 gennaio 1978.
Errore nella query SELECT * FROM Formazione where id_artista = 115
