Nerici Pietro stampa la scheda Stampa

Lucca, 18/09/1918

Cognome Nerici
Nome Pietro
Luogo di nascita Lucca
Data di nascita 18/09/1918
Luogo di morte Lucca
Data di morte 03/04/1995
Pittore Si
Scultore No
Incisore No
Decoratore No

Biografia

Nasce a Lucca il 18 settembre 1918, da Enrico, pittore di tendenza romantica e primo suo maestro, e Olga, professoressa di pianoforte. Indirizzato all’arte ancora giovanissimo, si diploma presso il locale Istituto d’Arte, in seguito si perfeziona presso le Accademie di Roma e di Firenze, concludendo gli studi sotto Felice Carena. Non ancora ventenne, partecipa a numerose collettive ed è membro del G.U.F. Gino Giannini di Lucca. Nel 1939 è terzo ai Littoriali di Trieste con l’affresco “La partenza del colonizzatore” (2° ai Prelittoriali di Carrara dello stesso anno), inviato alla mostra di Berlino indetta tra gli universitari italiani e tedeschi; nel 1940 ottiene la vittoria ai Littoriali di Bologna con l’opera “La terra”. Richiamato alle armi nel 1942, compie il servizio militare nel Corpo degli Autieri. A seguito dell’armistizio è deportato in Alta Italia, ma riesce a fuggire e a riparare sulle Alpi Apuane, dove partecipa alla lotta partigiana fino all’estate 1944. Risiede a Lucca alcuni mesi con la madre e nel dicembre dello stesso anno si trasferisce a Lammari insieme alla futura moglie Virginia Tambellini, e riprende a lavorare intensamente. Negli anni 1946-1947, presso il Convento dei Padri Carmelitani di Capannori, realizza l’affresco “l’Ultima Cena”, una “Madonna del Carmelo” e un “Sacro Cuore”; dipinge inoltre una “Sacra Famiglia” per la casa delle “Sorelle dell’Unione Carmelitana Teresiana” e una “Madonna della Scala” per il convento delle Suore Canossiane di Firenze. Nel 1947 è premiato in occasione del concorso indetto dalla Galleria Vangelisti di Lucca per il dipinto "Riviera" (giuria composta da Carlo Hautmann, Fausto Mancini, Giulio Marchetti, Francesco Petroni, Ezio Ricci, Renato Giorgi). Nello stesso anno decide di emigrare in Brasile, a S. Paolo, dove rimane 25 anni. Qui esegue un grande affresco nella sala principale del “Nuovo Banco Italo-Brasileiro”, a cui ne seguono molti altri, su committenza pubblica, religiosa e privata. Contemporaneamente realizza vetrate per chiese, dipinti di paesaggi, nature morte e ritratti, incisioni, sculture in bronzo, terrecotte e ceramiche. Dal 1961 al 1973 è titolare per 12 anni consecutivi della cattedra di “Composizione” e “Libera Espressione” nella “Facoltà di Arti Plastiche” della “Fondazione Armando Alvares Penteado” che, dal 1965 al 1967, per i meriti acquisiti, lo invia in Europa ad approfondire le sue conoscenze sulle antiche tecniche. In questo periodo esercita la sua attività non solo a S. Paolo, ma a Rio de Janeiro, Mina Gerais, Bahia e altre località. Da una pittura di matrice prettamente figurativa, intorno al 1953 si avvicina progressivamente all’astrazione, divenendo tra i pionieri del movimento astratto sudamericano. Nello stesso periodo di tempo, dal 1948 al 1975, quasi annualmente organizza personali nel Sud e Nord America, in Svizzera ed in Italia; partecipa alle maggiori esposizioni collettive di S. Paulo, Rio de Janeiro, Minas Gerais, Curitiba, ecc. Nel 1965 allestisce una grande antologica al “Museo di Arte Brasileira”. Nel 1973 decide di fare ritorno in Italia e gli viene assegnato l’insegnamento di “Discipline Pittoriche” presso il “Liceo Artistico Statale di Lucca”. Nel 1977 porta a compimento il Crocifisso per l’altare maggiore della nuova chiesa della Madonnina di Capannori, per la quale realizzerà inoltre, nei sei anni seguenti, i 14 affreschi raffiguranti episodi di personaggi femminili dell’Antico Testamento e della vita di Maria. In questo periodo rallenta l’attività espositiva, ma continua a dipingere alacremente, eseguendo numerose opere, tra cui il Ritratto del poeta argentino G. L. Borges, l’affresco della villa di Tarcisio Pacini di Badia di Catignano, la “Santa Teresa” della cappellina delle “Sorelle dell’Unione Carmelitana di Capannori”, la “Madonna addolorata” e il “Santo titolare” della chiesa di S. Concordio di Moriano presso la quale è sepolto insieme alla moglie Virginia.

Sull'artista è stato pubblicato un volume commemorativo dal titolo "Omaggio a Pietro Nerici", a cura di Guglielmo Lera e Sebastiano Micheli, Capannori, Ponte, 2002. Segnaliamo inoltre l'ampio contributo a cura di Chiara Lera, "Pietro Nerici, artista dei due mondi", tesi di laurea A. A. 2011-2012, Accademia di Belle Arti, Carrara, 2012. Ulteriori riferimento bibliografici sono consultabili sul sito Internet a lui dedicato: http://www.chiaralera.it/nerici/

Errore nella query SELECT * FROM Formazione where id_artista = 107