Viani Lorenzo stampa la scheda Stampa

Viareggio (Lucca), 01/11/1882

Cognome Viani
Nome Lorenzo
Luogo di nascita Viareggio (Lucca)
Data di nascita 01/11/1882
Luogo di morte Lido di Ostia (Roma)
Data di morte 02/11/1936
Pittore Si
Scultore Si
Incisore Si
Decoratore No

Biografia

Nasce a Viareggio il 1 novembre 1882 nella darsena vecchia da Rinaldo e Emilia Ricci, trasferitisi in Versilia dalla pieve lucchesedi S. Stefano per motivi di lavoro. Il padre infatti, è servitore presso i Borbone nella Villa Reale di S. Martino in Vignale. Nel 1893 abbandona gli studi e diviene garzone di bottega del barbiere Fortunato Primo Puccini e poi del socialista anarchico Narciso Fontanini. Intraprende i primi viaggi a Lucca e Pisa e si forma da autodidatta. Animato da una forte passione politica, nel 1897 aderisce al movimento anarchico. Nel 1900 conosce Plinio Nomellini, che lo invita Torre del Lago e ne incoraggia la vocazione artistica. Dal 1900 al 1903, grazie ad un sussidio del Comune di Viareggio, stanziato su iniziativa dei consiglieri Ferruccio Pagni e Attilio Fontanini, si iscrive all’Istituto di Belle Arti di Lucca, dove è allievo di Michele Marcucci e stringe amicizia con Moses Levy e Spartaco Carlini. Nel 1900 si reca a Venezia per la Biennale, l’anno successivo a Firenze Nomellini lo presenta al maestro Fattori. Nel 1901 viene arrestato per la prima volta come sovversivo e nel 1902 compare tra i firmatari di un manifesto socialista anarchico: da qui ha inizio ufficialmente l’attività politica. Nel gennaio 1904 è ammesso alla Scuola libera del nudo presso l’Accademia di Firenze, che frequenta per pochi mesi. Si ritrova al Caffè delle Giubbe Rosse, con De Witt e Levy. Si stabilisce quindi a Torre del Lago, dove frequenta lo studio di Nomellini e i pittori del Club della Bohème. Nel 1904 e nel 1905 tiene due mostre personali, e nel 1906 partecipa alla mostra milanese in occasione dell’inaugurazione del valico del Sempione. Nel 1907 è di nuovo a Firenze e poi a Venezia, dove espone in occasione della Biennale e fa il suo esordio come critico d’arte. In questa occasione ha modo di incontrare Umberto Boccioni. Nel 1907 collabora a Genova all’illustrazione del giornale satirico “La Fionda”. Al 1908-9 risale con molta probabilità il primo soggiorno a Parigi, a cui ne seguirà un altro nel 1911. Nel 1909 espone al Salon d’Automne. A partire dagli anni Dieci partecipa a numerose esposizioni regionali, nazionali e internazionali e collabora in qualità di critico e illustratore a numerose riviste. Viaggia moltissimo ma al tempo stesso non abbandona la militanza politica: è di questo periodo l'adesione al Manipolo d’Apua fondato dal poeta ligure Ceccardo Roccatagliata Ceccardi. Nel 1915 tiene una grande mostra al Palazzo delle aste di Milano, con prefazione di Leonardo Bistolfi. Schierato su posizioni interventiste, tenta di arruolarsi volontario: nel 1916 viene richiamato e nel 1917 parte per il fronte. Nel 1919 viene definitivamente congedato; al rientro a Viareggio sposa la maestra elementare Giulia Giorgetti. Si trasferisce a Montecatini, dove la moglie svolge la professione di insegnante. Nel 1921 inizia a collaborare a "Il Popolo d’Italia", su invito di Mussolini e riprende a pieno ritmo l’attività espositiva, così come quella di critico, illustratore e scrittore: nel 1922 esce “Ceccardo”, nel 1923 “Ubriachi”. Nel 1923 fa ritorno a Viareggio e l’anno successivo si stabilisce a Fossa all’Abate. Nel corso degli anni Venti ottiene la cattedra di ornato all’istituto di Belle Arti di Lucca (1924-1927) e realizza il monumento ai Caduti di Viareggio, in collaborazione con lo cultore Dominco Rambelli, inaugurato il 3 luglio 1927. È di questi anni la sua adesione al fascismo. Nel 1928 scrive “Angiò uomo d’acqua”, che dà inizio alla poetica del "vàgero". Nel 1930 tiene un’importante antologica a piazza Shelley e vince il Premio Viareggio in ex aequo con Anselmo Bucci. Nel corso degli anni Trenta si allontana raramente da Viareggio: invia opere alle Biennali e alla Quadriennale, e partecipa alla mostra estiva viareggina, di cui è organizzatore. L’asma di cui soffre da tempo peggiora e lo costringe ripetuti ricoveri, tra cui uno prolungato, dal 1933 al 1934, a Nozzano. Nel 1935 è premiato a Siena per “Sarabanda di vino” e a Roma in occasione della II Quadriennale. Nel luglio-settembre 1936 tiene l’ultima mostra al Kursaal e a ottobre parte con il giovane aiutante Ruggero Sargentini alla volta di Roma, per realizzare una serie di pitture murali per il Collegio IV Novembre di Ostia. Il 1 novembre, alla vigilia dell’inaugurazione, è vittima di un violento attacco d’asma. Morirà il giorno successivo.

Per un a ricostruzione dell’opera del maestro viareggino, figura fondamentale sia nel panorama artistico locale che nazionale della prima metà del Novecento, segnaliamo lo storico volume di Ida Cardellini Signorini, Lorenzo Viani, Firenze, CP & S, 1978 e il catalogo della mostra tenuta ad Ancona nel 2006-2007, a cura di Enrico Dei, Lorenzo Viani: pittore e scrittore espressionista, Cinisello Balsamo, Silvana, 2006.

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