Campetti Placido stampa la scheda Stampa

Villa Basilica (Lucca), 15/08/1871

Cognome Campetti
Nome Placido
Luogo di nascita Villa Basilica (Lucca)
Data di nascita 15/08/1871
Luogo di morte Lucca
Data di morte 01/10/1940
Pittore Si
Scultore No
Incisore No
Decoratore No

Biografia

Nato a Villa Basilica, nel comune di Lucca, il 15 agosto 1871, frequentò il locale Istituto di Belle Arti, all’epoca in cui erano direttore Luigi Norfini e segretario Enrico Ridolfi, derivando dal primo la composta padronanza del disegno e dal secondo la serietà dello studio critico delle opere d'arte. Come quest’ultimo, dimostrò ben presto la propria predilezione per la ricerca storica rispetto alla pratica artistica. Tra i dipinti da lui realizzati ricordiamo il quadro per la Cappella del Cimitero urbano di Lucca e la decorazione dell'interno della Chiesa di Gragnano nel comune di Capannori. È autore di numerosi scritti di rilievo, tra cui la "Guida di Lucca" del 1912; il "Commento alla Vita di Fra Bartolomeo della Porta" del Vasari; la documentazione dell'opera dell'Ammannati al Palazzo Ducale di Lucca; la memoria iconografica di Castruccio Castracani; le numerose recensioni di opere d'arte edite nel "Bollettino Storico Lucchese". Alla Basilica di S. Frediano ha dedicato particolari ed importanti studi, illustrando il polittico e le tombe dei Trenta, opere di Jacopo della Quercia, nella Miscellanea in onore di J. B. Supino, rivendicando a quel tempio la parte centrale del fonte battesimale di maestro Roberto (all’epoca trattenuto presso il Museo del Bargello di Firenze) e meglio interpretando gli affreschi di Amico Aspertini, con due interventi pubblicati sulla prestigiosa rivista “Dedalo”, diretta da Ugo Ojetti. In un terzo articolo, sempre sulla stessa autorevole rivista, ha illustrato il famoso cofanetto detto, dal suo proprietario, di Balduccio Parghia Antelminelli, conservato presso l’Opera del Duomo di S. Martino, dove avrebbe voluto istituito un museo d’arte sacra. Questa sua apprezzata e ricercata collaborazione fu estesa anche a riviste straniere, tra cui “L’Arte in America”, dove pubblicò nel 1930 un buon articolo sulle “Pitture del Tintoretto in Lucca”. Nel corso della sua lunga carriera ha svolto la professione di insegnante presso la Scuola Tecnica e l’Istituto d’Arte. Ha inoltre rivestito l'incarico di Direttore della Pinacoteca Comunale, di cui nel 1909 compilò un catalogo ragionato, e di Ispettore dei monumenti. A lui si deve l'istituzione del Museo Civico a Villa Guinigi, che ha diretto e allestito, e la cui apertura fu salutata nel 1924 dal discorso “Lucca nel sogno del suo silenzio” di Giovanni Rosadi. È stato socio della Reale Accademia Lucchese di Scienze, Lettere ed Arti. Morì a Lucca il 1 ottobre 1940.

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