Lucchesi Urbano stampa la scheda
Lucca, 18/01/1844
| Cognome | Lucchesi |
|---|---|
| Nome | Urbano |
| Luogo di nascita | Lucca |
| Data di nascita | 18/01/1844 |
| Luogo di morte | Firenze |
| Data di morte | 07/01/1906 |
| Pittore |
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| Scultore |
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| Incisore |
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| Decoratore |
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Biografia
Nasce a Lucca il 18 gennaio 1844, da una modesta famiglia di operai. Giovanissimo, ha modo di frequentare la casa del coetaneo Augusto Passaglia e di prendere alcune lezioni dal maestro privato di quest’ultimo. Svolge il proprio apprendistato presso la bottega dell’intagliatore in legno e avorio Luigi Bigotti. Il primo aprile 1860 decide di imbarcarsi da Livorno alla volta di Phladelphia, per cercare fortuna oltreoceano; nel giugno del 1862 è di nuovo a Lucca, dove frequenta il locale Istituto d'Arte, allievo dello scultore Carlo Dal Poggetto. Nel 1869 realizza la prima opera a noi nota, il busto in marmo di Pietro Pacini per il Cimitero urbano. Nel 1871 ottiene la borsa di perfezionamento artistico a Firenze, dove è scolaro di Giovanni Dupré, e l’anno successivo realizza un busto di Mazzini. Nello stesso volgere di anni diviene socio della Fratellanza Artigiana. Nel 1874 lo stesso Duprè lo raccomanda al Comune e alla provincia di Lucca perchè provvedano ad aiutarlo economicamente così da permettergli di portare a termine l'opera per il saggio di pensionato: un Prometeo, tema suggeritogli dall’amico Tito Strocchi, poeta e patriota lucchese (per motivi economici l’opera non fu poi portata a compimento). In seguito, su interessamento dello scultore lucchese Vincenzo Consani, di cui è parente, ottiene a titolo gratuito un locale da studio presso l’Accademia, attiguo a quello del suo maestro Duprè. Nel 1875 è nominato professore residente dell’Accademia di Firenze e l’anno seguente assume la direzione artistica della fabbrica delle ceramiche Ginori presso Doccia, che manterrà fino all’anno della morte. In seguito realizza il gruppo scultoreo di Ettore e Andromaca, con l’intenzione di presentarlo all’Esposizione Universale di Parigi del 1878 (l’opera non fu poi inviata nella capitale francese per mancanza di mezzi). Nel corso della sua carriera realizza un’ampia serie di ritratti, busti e medaglioni per il cimitero urbano, tra cui il monumento funebre alla madre dei fratelli Sani (1901) e dei coniugi Luporini (opera inaugurata postuma nel 1906). Una sua opera, Il pescatore, è premiata all’Esposizione Internazionale di Monaco di Baviera, e riprodotta in marmo in più esemplari; un’altra, Il discobolo, viene gettata in bronzo e premiata all’Esposizione Internazionale di Pietroburgo, quindi acquistata dallo Zar per le collezioni reali. Partecipa nel 1880 al concorso per il monumento a Vittorio Emanuele II per la città di Lucca, che vede premiato il bozzetto di Augusto Passaglia; l’anno successivo a quello per la città di Firenze, ma ancora una volta non viene selezionato (nel 1892 otterrà invece la vittoria a Spoleto, per la quale realizzerà la statua del primo re d’Italia). Ancora nel 1880 partecipa alla Promotrice di Torino. Nel 1883 partecipa al concorso per il monumento a Raffello a Urbino e nel 1887 ottiene la vittoria per quello a Donatello da collocare nel Pantheon di S. Croce. È nominato accademico corrispondente della R. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti di Lucca e cavaliere d’Italia. Nel 1886 realizza un rilievo marmoreo della Sacra Famiglia per Villa Demidoff e nel 1887 il busto del medico e patriota Giorgio Giorgi a Bagni di Lucca. Nel 1889 viene inaugurata la sua opera più nota, il monumento in marmo a Garibaldi per Piazza del Giglio a Lucca; nel 1890 il monumento a Mazzini, sul baluardo S. Regolo; nel 1893 il busto in bronzo di Benedetto Cairoli e nel 1894 quello di Percy B. Shelley per Viareggio. Sempre agli inizi degli anni Novanta risale il busto marmoreo di Carlo Collodi per la tomba di famiglia al Cimitero delle Porte Sante di Firenze; nel 1897 quello marmoreo allo scultore Vincenzo Consani per la Loggia di Palazzo Pretorio. Nello stesso anno fu inaugurato Il genio della Vittoria in piazza XX settembre,opera particolarmente controversa. È inoltre l’autore del busto bronzeo di Garibaldi per Montefegatesi, inaugurato il 2 giugno del 1902. Muore a Firenze il 7 gennaio 1906. L’anno successivo, una commemorazione ufficiale fu allestita l'anno successivo nella Sala del Consiglio provinciale, e in quella occasione tenne un discorso tenuto Enrico Del Carlo, in seguito dato alle stampe. Il Museo nazionale di Villa Guinigi a Lucca conserva alcuni suoi bozzetti in terracotta e ritratti, su lascito dello stesso artista.
Tra i contributi bibliografici di maggior rilievo segnaliamo A. Nave, Tra ufficialità e bozzettismo. Notizie sullo scultore Urbano Lucchesi (1844-1906), in “Rivista di archeologia, storia, costume”, XXXIX, 2011, 1-2, pp. 123-156 e, per quanto concerne il periodo della direzione Ginori, R. Balleri, Urbano Lucchesi (1844-1906): direttore artistico della Manifattura di Doccia dal 1876 al 1906, in “Amici di Doccia. Quaderni”, 3, 2009, pp. 44-83.

