Butori Bartolomeo        stampa la scheda  
    
    Lammari (Lucca), 20/11/1912
| Cognome | Butori | 
|---|---|
| Nome | Bartolomeo | 
| Luogo di nascita | Lammari (Lucca) | 
| Data di nascita | 20/11/1912 | 
| Luogo di morte | Lucca | 
| Data di morte | 16/06/1969 | 
| Pittore |   | 
| Scultore |   | 
| Incisore |   | 
| Decoratore |   | 
Biografia
Nasce il 20 novembre 1912 a Lammari, in provincia di Lucca, figlio di Domenico e di Elena Nieri. Formatosi inizialmente da autodidatta, esordisce esponendo in mostre sindacali e provinciali e affermandosi in vari concorsi di pittura, bianco e nero, scenografia: nel 1939 vince il primo premio ai Prelittoriali di Carrara nella sezione dedicata alla scenografia, il secondo in quella della pittura ad olio. Ai Littoriali di Trieste dell'anno XVII si classifica invece terzo nell'olio e ottavo nella scenografia, ottenendo comunque un importante riconoscimento: una sua opera, "Cappello giallo", è acquistata dallo scultore Arturo Martini, mentre il Ministro Giuseppe Bottai si aggiudica il dipinto "Maria". L'anno successivo partecipa ai Prelittoriali di Pisa, dove consegue il primo premio nella pittura (in ex aequo con Dilvo Lotti) e nella scenografia, con alcune scene del "Giulio Cesare" dal Malipiero. Nel 1940 tiene la sua prima personale a Lucca, all'Hotel Universo, con 26 opere (in prevalenza soggetti femminili). Nel 1942 espone a Milano con Sauro e Armando Pasquini, ottenendo un buon successo di critica e di pubblico (riesce anche a vendere alcune opere) e tiene una personale a Bergamo, recensita favorevolmente sul Corriere della Sera da Emilio Radius e Dino Bonardi. Svolge contemporaneamente l'attività di critico; nel 1946 allestisce alla Galleria "S. Michele" di Lucca la prima retrospettiva delle opere di Alberto Magri. Recatosi tra il 1950 e il 1956 nell'America Latina, vi svolgerà una notevole attività artistica e culturale. A Rio de Janeiro, è tra i fondatori del gruppo ARCO (Arte contemporanea) e titolare della cattedra di Pittura, Storia e Conoscenza dell'Arte presso la "Escola Livre de Art"e di San Paolo del Brasile. Nel corso degli anni Sessanta insegna anatomia artistica e storia dell'arte alla libera Accademia di Belle Arti di Livorno. Muore a Lucca il 16 giugno 1969. Nell’articolo commemorativo pubblicato su "La Nazione" del 17 giugno 1969, è contenuta una dichiarazione di poetica dell’artista, di seguito riportata: «Ho sempre considerato la pittura un mezzo di espressione che, attraverso la forma colore, dà la possibilità di far partecipi anche gli altri di tutte le sensazioni che il pittore attinge dal complesso psico-fisico sociale della realtà a lui contemporanea. Di conseguenza, per me, per ogni quadro è esistito ed esiste un solo problema: quello di creare il modo più semplice e chiaro per comunicare il più fedelmente possibile la sensazione che ha dato origine all’impulso di fare quel quadro. Ho sempre seguito questo principio perché, così svincolato da preconcetti formali o di tendenza, sento di trovarmi nella situazione di poter esprimere con assoluta libertà tutto quanto la mia sensibilità è in grado di percepire. Non credo che cambierò principio».
Tra i contributi bibliografici a lui dedicati segnaliamo il catalogo: Mostra retrospettiva Bartolomeo Butori: Teatro del Giglio, 29 settembre-12 ottobre 1975, Lucca, Tip. Matteoni, 1976.

