Barsotti Vincenzo        stampa la scheda  
    
    Lucca, 09/07/1876
 
        | Cognome | Barsotti | 
|---|---|
| Nome | Vincenzo | 
| Luogo di nascita | Lucca | 
| Data di nascita | 09/07/1876 | 
| Luogo di morte | Lucca | 
| Data di morte | 21/01/1963 | 
| Pittore |   | 
| Scultore |   | 
| Incisore |   | 
| Decoratore |   | 
Biografia
Nacque a S. Anna, nel comune di Lucca, il 9 luglio 1876. Formatosi in un ambiente di artigiani ebanisti, coltivò da dilettante i suoi interessi per il disegno e la pittura, affiancandoli all'attività di apprendista presso la fonderia "Enry" di San Concordio e presso il laboratorio del marmista Jardella. Ancora giovanissimo si iscrisse al Regio Istituto di Belle Arti "A. Passaglia", in seguito si perfezionò a Roma, dove apprese la tecnica del graffito a buon fresco. Rientrato a Lucca nel 1908, eseguì alcune commissioni di rilievo come la decorazione della facciata della sede lucchese del Credito Italiano, la chiesa di Nave, il soffitto del Teatro del Giglio e la sala del soffitto di Palazzo Santini, sede del Comune. Nel 1911, in occasione dell’Esposizione Etnografica di Roma, su disegno di Galileo Chini, decorò il soffitto per la sala lucchese del padiglione toscano. Sempre nel 1911, all'Esposizione Universale di Torino, ottenne la medaglia d’argento per un portabandiera insieme al fabbro Narciso Puccinelli e partecipò alla IV Esposizione della Pro Arte Lucensi. Nel corso della sua carriera, ha realizzato interventi nelle chiese di Fano, Cerasomma, S. Anna; nelle cappelle Bertolli, Fortuna, Guidi, Silvestrini, Luporini, Giurlani; a Montuolo, a Nave, a Meati, al Cinquale, al Teatro del Giglio, alla sala Pacini, al Palazzo del Comune, al Palazzo del Governo, della Provincia, della Banca Commerciale, della Banca del Lavoro; nelle ville Filizzini, Teghini, Casoli, Domenici, Dinelli, Pardini, Dianda, Piccioli, Cimieri, ecc. Nel 1931 allestì una mostra personale d'arte sacra e decorativa a Lucca, presso i locali messi a disposizione dal Comm. Garbini. Tra le opere esposte in questa occasione, particolarmente lodate furono "Ave Maria", "S. Francesco" ed "Ecce Homo". Negli ultimi anni della sua attività, dalla fine degli anni Trenta fino alla morte, avvenuta a Lucca il 21 gennaio 1963, si dedicò principalmente all'acquarello e al disegno. Esempi significativi della sua produzione sono conservati, su lascito dell'artista, presso l'Archivio di Stato di Lucca, insieme a due autoritratti; varie riproduzioni delle sue opere sono inoltre conservate nell'Archivio Fotografico Lucchese. 
In generale, i temi da lui trattati spaziano da episodi legati alla tradizione religiosa, alle feste cittadine, alla passione politica per il socialismo. C. L. Ragghianti scrisse di lui: «Non dimenticherò il Barsotti, un decoratore che vidi spesso lavorare a buon fresco ed a tempera con un repertorio che andava dalle grottesche del Cinquecento al liberty, [...] seguendo i suoi maestri rievocava il nitido cinquecentismo di Giuseppe Poggi, ma declinava anche il grafismo delle Secessioni ispirandosi alla rivista di Wagner ed era in buone relazioni con l'eccellente mobiliere Spicciani di Pescia [...]» (in Alfredo Meschi: opere dal 1924 al 1979, Lucca, Nuova grafica lucchese, 1979). Tra i contributi bibliografici a lui dedicati segnaliamo il catalogo a cura di Silvestra Bietoletti, Gli acquarelli di Vincenzo Barsotti (1876-1953): storia, costume, mondo del lavoro, Lucca, Archivio di Stato, 2007.

