Cecconi Eugenio stampa la scheda
Livorno, 08/09/1842
Cognome | Cecconi |
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Nome | Eugenio |
Luogo di nascita | Livorno |
Data di nascita | 08/09/1842 |
Luogo di morte | Firenze |
Data di morte | 19/12/1903 |
Pittore | |
Scultore | |
Incisore | |
Decoratore |
Biografia
Nasce a Livorno l'8 settembre del 1842, figlio di Carlo e di Amalia Chellini. Dal 1853 al 1858 compie i primi studi presso il Collegio Nazionale di Torino. In seguito, avviato agli studi giuridici, consegue la laurea in legge all’Università di Pisa. Una volta terminati gli studi, frequenta il corso di disegno dello scultore lucchese Arnaldo Fazzi. Parallelamente svolge la pratica legale presso lo studio fiorentino del deputato liberale Leopoldo Cempini, pur continuando a coltivare i suoi interessi per la pittura e frequentando, sembra, i corsi dell'Accademia di Belle Arti tenuti da Enrico Pollastrini. Dopo la morte del padre avvenuta nel 1865, l’anno seguente si arruola volontario come bersagliere senza però prendere parte alle operazioni militari. Finita la guerra, decide di dedicarsi a tempo pieno alla pittura, aprendo uno studio a Livorno, in corso Amedeo, insieme all'amico Adolfo Belimbau. Inizia quindi a frequentare Diego Martelli e il gruppo macchiaiolo a Castiglioncello dove conosce, tra gli altri, Giovanni Boldini, per il quale posa per un ritratto,e G. Abbati, col quale stringe una breve ma feconda amicizia. Qui, libero da regole accademiche, dipinge dal vero, a diretto contatto con la natura. Amico, tra gli altri, di Giovanni Fattori (del quale fa anche un ritratto, “Fattori che dipinge”), col quale condivide l'amore per la Maremma toscana, si specializza nel ritrarre animali e scene venatorie, assecondando la propria passione per la caccia. Espone per la prima volta nel 1869 un “Paesaggio” alla Promotrice di Torino; nel 1872 partecipa alla seconda Esposizione Nazionale di Milano con “Macchiajole di Tombolo” e “La prima beccaccia”. Nel 1873 trasferisce lo studio a Ceppato, presso Lari, e nel luglio 1875, probabilmente in compagni dell’amico Belimbau, compie un viaggio in Tunisia, che segna una svolta importante nella sua formazione. A seguito di questa esperienza realizza una serie di opere di soggetto esotico, una di queste, “Cortile di Rab-el-afrit”, viene esposta nel 1878 a Brera e alla Promotrice di Torino In questo periodo si stabilisce a Torre del Lago, dove esegue alcuni dipinti di scene venatorie. Nel 1880 esegue una delle sue opere più note: “Cenciaiole livornesi”. Nel 1880 e 1881 espone “Il riposo” all'Esposizione Internazionale di Quadri Moderni presso la Società Donatello di Firenze e, sempre nel 1881 raggiunge con la madre, la sorella Amelia a Firenze, stabilendo lo studio in via degli Orti Oricellai. Da questo momento la sua partecipazione alle mostre nazionali si intensifica notevolmente: espone alla Promotrice di Firenze nel 1881, 1885, 1888, 1889, 1890, 1891, nel 1893 e 1894, nel 1897, nel 1899, nel 1901 e 1903. Nel 1882 presenta alcuni paesaggi all'Esposizione d'arte moderna al Lungarno Corsini. Alla Promotrice di Torino espone nel 1882, 1883, 1884, nel 1889, nel 1891, 1892, 1893, 1896 e nel 1901 e 1903. A Milano espone a Brera nel 1883 e nel 1885; alla Promotrice nel 1886 e alla Triennale nel 1891 e nel 1900. A Roma è presente alla Mostra Internazionale di Belle Arti nel 1883. Nel 1886 ottiene un buon successo di vendite alla Prima Esposizione di Belle Arti di Livorno, mentre a Bologna partecipò alla Promotrice nel 1888. Trascorre lunghi periodi nella Maremma, ospite dei Corsini, dei Collacchini e del marchese E. Niccolini per il quale eseguì un affresco a Camugliano (Ponsacco), intitolato “Sola natura ispiratrice è all'arte”. Nel 1890 realizza numerosi bozzetti a Celle e a Varazze, in Liguria. Trasferito lo studio in via dei Della Robbia, al n. 12, nel 1891 inizia a scrivere racconti, per i quali realizza le illustrazioni, e a collaborare con giornali italiani e stranieri, con recensioni di mostre e articoli di critica. Si dedica anche all’acquaforte e nel 1896, in qualità di segretario del comitato promotore della Festa dell'Arte e dei Fiori a Firenze, cura una lodatissima mostra di uccelli di ogni tipo e specie. Negli stessi anni, su suggerimento di Vittorio Corcos, apre nel capoluogo toscano, in collaborazione con Francesco Gioli, un corso di pittura per signorine. Fatta eccezione per un breve viaggio in Umbria, compiuto nel 1902, e qualche breve periodo di soggiorno a Livorno, trascorre gli ultimi anni della sua vita a Firenze, dove muore il 19 dicembre 1903.
Opere
Luogo attuale: Livorno, collezione privata
Oggetto: dipinto
Soggetto: ritratto
Misure: cm 13,5 x 23,5
Luogo attuale: Livorno, collezione privata
Luogo attuale: Firenze, Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti
Oggetto: dipinto
Soggetto: venatorio
Luogo attuale: Firenze, Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti
Luogo attuale: Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna
Oggetto: dipinto
Soggetto: venatorio
Luogo attuale: Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna
Anno produzione: 1880
Luogo attuale: Livorno, Museo Civico G. Fattori
Oggetto: dipinto (allegata foto)
Soggetto: composizione con figure
Tecnica: olio su tela
Misure: cm 88 x 170
Luogo attuale: Livorno, Museo Civico G. Fattori
Scritti
Anno | Titolo | Edizione | Luogo |
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1974 | ...fra le carte di Eugenio Cecconi. II edizione | U. Bastogi | Livorno |
Bibliografia
Libri
Anno | Titolo | Autore | Editore | Città |
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1973 | Eugenio Cecconi | Giampaolo Daddi | Stefanoni | Lecco |
1979 | Dizionario Biografico degli Italiani, volume 23 | Giuseppe Basile | Treccani | Roma |
2003 | Omaggio ad Eugenio Cecconi nel centenario della morte 1903-2003 | Giampaolo Daddi | Cattaneo | Lecco |
2012 | Fra i disegni di Eugenio Cecconi | Ferdinando Donzelli | Artigraf | Firenze |
Cataloghi
Anno | Titolo | Editore | Città |
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1903 | Società delle Belle Arti (società BB. AA.), sala IV, n.263 | Firenze | |
1974 | Mostra retrospettiva di Eugenio Cecconi | Grafiche Stefanoni | Lecco |