Puccini Mario stampa la scheda Stampa

Livorno, 28/06/1869

Cognome Puccini
Nome Mario
Luogo di nascita Livorno
Data di nascita 28/06/1869
Luogo di morte Firenze
Data di morte 18/06/1920
Pittore Si
Scultore No
Incisore No
Decoratore No

Biografia

Nasce a Livorno il 28 giugno 1865, quinto di sei fratelli, da una famiglia di modeste condizioni. Dal 1884 è allievo di Fattori all'Accademia di Belle Arti di Firenze, ed ha come compagni, tra gli altri, Nomellini, Micheli e Pellizza da Volpedo. Ottiene il diploma nel 1890 e vince un concorso bandito dal Ministero della Pubblica Istruzione per la creazione di un metodo di proiezioni geometriche. Nel 1892 risulta iscritto alla Scuola libera del nudo; l’anno successivo è però costretto al ricovero per un tracollo nervoso, prima presso l’ospedale civile di Livorno, poi in quello psichiatrico di S. Niccolò, dove rimane internato fino al maggio 1898. Una volta dimesso, abbandona momentaneamente la pittura per aiutare il padre nella gestione della trattoria di famiglia. Nel 1907 decide di riprendere a dipingere, vivendo in miseria e alternando soggiorni a Livorno, in Versilia (che frequenterà anche in seguiti) e in Lunigiana. Frequenta il cenacolo degli artisti livornesi che si ritrovano presso il Caffè Bardi, in Piazza Cavour. Per il proprietario del locale esegue due dipinti ed alcuni carboncini. In questi anni inizia ad ottenere i primi riconoscimenti, sia dal punto di vista critico che commerciale, grazie ai buoni rapporti con collezionisti fiorentini come Sforni e mercanti-amatori come Mario Galli e Romolo Monti. Nel 1912 compie un viaggio a Digne, nell’Alta Savoia, ma già nel 1914 fa ritorno a Livorno (per qualche tempo utilizzerà la firma Pochein, francesizzazione del cognome “Puccini”). Al rientro in Italia partecipa a varie esposizioni: nel 1913 a Livorno e Firenze, nel 1915 a Roma alla Mostra della Secessione e nel 1916 a Milano, presso la Galleria Geri. La sua fama continua a crescere e gli consente di vivere con una certa agiatezza. Negli ultimi anni della sua vita si reca in Maremma per dipingere, ed è questo il periodo più fecondo della sua produzione artistica. Muore di tisi il 18 giugno 1920 a Firenze. Grazie all’interessamento del Gruppo Labronico, è sepolto nel famedio di Montenero.

Tra i contributi bibliografici segnaliamo in particolare il volume Mario Puccini: per un catalogo dell'opera, a cura di Andrea Baboni, Firenze, Pananti, 1989.

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