Codino Niccolò stampa la scheda
La Spezia, 23/01/1899
| Cognome | Codino |
|---|---|
| Nome | Niccolò |
| Luogo di nascita | La Spezia |
| Data di nascita | 23/01/1899 |
| Luogo di morte | Lucca |
| Data di morte | 18/12/1983 |
| Pittore |
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| Scultore |
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| Incisore |
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| Decoratore |
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Biografia
Nasce il 23 gennaio 1899 a La Spezia, da genitori di origine genovese. Autodidatta in pittura, da ragazzo entra in contatto con uno scultore ligure che aveva studiato con Leonardo Bistolfi, tale Del Sarto, con il quale intorno al 1917 inizia a lavorare la creta a Torino. Nello stesso periodo ottiene il diploma di maestro e alla scoppio del primo conflitto mondiale è arruolato con la mansione di soldato d’artiglieria a Casalmonferrato, per poi passare a combattere sul Piave. Nel Dopoguerra vince un concorso riservato agli ex combattenti e nell’ottobre 1919 si trasferisce a Lucca, dove insegna presso le scuole elementari dei Servi, di S. Marco e al “Franchini” in Borgo Giannotti. Ha svolto una notevole attività sia in campo pittorico che scultoreo, almeno fino al 1942, anno in cui decide di dedicarsi unicamente alla pittura, praticando diverse tecniche, compreso l’affresco. Nel 1921 tiene la sua prima mostra di scultura a Lucca, insieme al pittore Raffaello Isola. Poco dopo sposa la spezzina Elda Bernabò, dalla quale ha due figli, Fausto e Giovanna. Proprietario di uno studio situato sul Baluardo di S. Maria, nel periodo estivo soggiorna spesso a Brandeglio, presso Bagni di Lucca, e in seguito trasferisce il proprio studio presso il Baluardo S. Martino, al n. 13. Agli inizi degli anni Trenta riveste l'incarico di Fiduciario del Sindacato Artisti di Lucca (documentato nel 1931, BSL, Artisti Lucchesi, man. Guido Brancoli, 1929). Nel 1937 tiene una personale a Lucca, presso la sede dell'Unione Professionisti e Artisti. In questo periodo passa da una pittura istintiva, a pieno impasto, ad un pacato divisionismo, per poi approdare ad una sintesi delle due fasi. Nel 1942 tiene altre due personali a Lucca, presso l'Hotel Universo. Espone con frequenza anche a Firenze (nel 1927, in occasione della Mostra Nazionale della Società di Belle Arti a Palazzo Pitti, presenta una “Maschera del Duce”; nel 1930 “Uomo che pensa”, nel 1931 “Bambino seduto e “Sogno”, nel 1932 una medaglia d'argento raffigurante una “Testa di bimbo”, nel 1941 "Ritratto del pittore Nerici", nel 1942 “Ritratto di giovinetta”). Nel corso della sua carriera partecipa ad importanti esposizioni, tra cui la XVII Biennale di Venezia (1930), dove presenta il “Ritratto di Angelo Silvio Novaro”, la Sindacale spezzina del 1934, il Premio Bergamo del 1939, la Mostra d'Arte Toscana di Düsseldorf (1942), varie edizioni della Mostra Nazionale di Pittura "Golfo della Spezia" (1950 e 1951); la III Mostra Provinciale d’Arte di Lucchesia (1947), dove espone insieme al figlio Fausto; la Quadriennale di Roma del 1955. Specializzato in busti e ritratti, ha eseguito, tra gli altri, i busti del Prof. Mazzinghi, di Garzia, di Pieri, di Meschi, oltre a dedicarsi alla riproduzione di modelli classici. Ha inoltre scolpito alcuni monumenti per il Cimitero Urbano, tra cui la statua del “Redentore”, alta due metri, per la tomba di Giuseppina Valmigli Cantoni. Ha realizzato la Targa in onore dei Caduti dell'Arancio (1932) e il Monumento ai Caduti di S. Ginese di Compito (fuso in bronzo durante la guerra). È autore della lapide dedicata a Michele Rosi, posta sulla facciata della casa natale dello storico e patriota nella via omonima del centro storico di Lucca, inaugurata nel 1937. Tra le opere a carattere sacro ricordiamo gli affreschi per la Chiesa di S. Marco (1950), per il Seminario di Carraia e il trittico dedicato a Santa Caterina, Santa Barbara e San Francesco per la Cappella del IX Reggimento di Artiglieria della Caserma di S. Romano, terminato nel 1953. È autore dei due gruppi scultorei che adornano i locali della sede della ex Cassa di Risparmio di Lucca, in Piazza San Giusto. Ha svolto per trentuno anni la professione di maestro elementare e si è inoltre dedicato al restauro di dipinti, antichi e moderni. Ha avuto come apprendista, tra gli altri, il pittore Fausto Maria Liberatore. Tra i riconoscimenti conseguiti ricordiamo la medaglia d’oro nel Concorso Nazionale “Albacini” di scultura, bandito dall’Accademia di S. Luca (Roma, 1929); i premi in occasione della Mostra del Paesaggio Montano (Milano, 1929); della Mostra della Società delle Belle Arti di Firenze (Montecatini, 1932); del concorso indetto nel 1947 dalla Galleria Bruno Vangelisti di Lucca per il dipinto "Solitudine" (con una giuria composta da Carlo Hautmann, Fausto Mancini, Giulio Marchetti, Francesco Petroni, Ezio Ricci, Renato Giorgi), il terzo premio alla mostra interprovinciale della caccia (Pisa, 1954); il primo premio per l’arte contemporanea al concorso di pittura “Silvestro Lega” (Livorno, 1963); il Diploma d’Onore e Marengo d’Oro “S. Dalì” in occasione del Premio Internazionale di Pittura del Lago Maggiore (1972). È morto a Lucca il 18 dicembre 1983.
Numerose riproduzioni delle sue opere sono conservate presso l'Archivio Fotografico Lucchese; mentre documenti riguardanti la sua attività si trovano attualmente presso gli eredi dell’artista.

